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Sul barone Bettino Ricasoli (1809-1880), sindaco di Firenze e secondo presidente del Consiglio del Regno d'Italia dopo Cavour, sono già state scritte molte pagine, in particolare in relazione alla sua intensa e appassionata attività politica incentrata nel perseguimento dell'Unità d'Italia. Così come molto sappiamo del suo ruolo di moderno sperimentatore e imprenditore agricolo, codificatore di quella formula che rese famoso il "suo" Chianti nel mondo. Poco sappiamo invece del Bettino "privato", dell'uomo che mal sopportava la livrea imposta dal rigido protocollo della corte sabauda; oppure di quel Bettino che si rinchiudeva nel suo castello di Brolio per condurre insieme ai suoi familiari una vita scandita da regole e orari a dir poco monastici.